TROFIE 500 G
2,00€
Trofie 500 g
Pasta artigianale trafilata al bronzo a lenta essiccazione.
La forma della pasta è data dal peculiare carattere arricciato a forma di truciolo da falegname, chiamato risso da banché. La forma e la grandezza, piuttosto ridotta, di una trofia sono fattori importanti per le sue qualità organolettiche.
Le Trofie hanno una forma inconfondibile, quella che viene chiamata localmente “intursoeia” è il caratteristico attorcigliamento della parte centrale che termina con due appendici affusolate, la forma può essere paragonata a quella della spirale del cavatappi.
Ingredienti: Semola di grano duro ed acqua.
Trofie 500 g
Pasta artigianale trafilata al bronzo a lenta essiccazione.
La forma della pasta è data dal peculiare carattere arricciato a forma di truciolo da falegname, chiamato risso da banché. La forma e la grandezza, piuttosto ridotta, di una trofia sono fattori importanti per le sue qualità organolettiche.
Le Trofie hanno una forma inconfondibile, quella che viene chiamata localmente “intursoeia” è il caratteristico attorcigliamento della parte centrale che termina con due appendici affusolate, la forma può essere paragonata a quella della spirale del cavatappi.
Ingredienti: Semola di grano duro ed acqua.
Prodotti correlati
Casarecce 500 g
Pasta trafilata al bronzo a lenta essiccazione
Le Casarecce hanno un formato liscio e arrotolato su se stesso come una piccola pergamena, incurvata verso la punta. Formato pasta indicato per il classico ragù, anche se la superficie liscia e porosa offre un supporto ideale per ogni tipo di sugo.
Ingredienti: semola di grano duro e acqua.
Fileja alla cipolla 500 g
I fileja appartengono alla tradizione gastronomica del vibonese, hanno la forma allungata e ricurva, generalmente realizzati con semola di grano duro e acqua.
La loro dimensione è di circa 10/12 cm di lunghezza, e si presentano come una fettuccina attorcigliata su se stessa. La loro preparazione anticamente era manuale, la pasta veniva filata ed attorcigliata attorno ad una bacchetta detta “virgula”, cioè piccola verga, ottenuta dal fusto (culmo) della disa, una pianta selvatica, detta “gutamara”.
In genere i fileja sono accompagnati da sughi succulenti, in questo caso sono arricchite dalla cipolla rossa.
Sono anche denominati, a seconda della zona, Maccarruna i casa, Strangugghi, Maccheroni calabresi
Durante la stagione estiva nella provincia si svolgono diversi eventi e sagre per celebrare i Fileja.
Disponibili anche nella versione classica Fileja pasta secca 500 g oppure Fileja Tricolore pasta secca 500 g
Ingredienti: Semola di grano duro, cipolla disidratata in polvere 1 %, barbabietola disidratata in polvere 2,5 % ed acqua.
Fileja 500 g
I fileja appartengono alla tradizione gastronomica del vibonese, hanno la forma allungata e ricurva, generalmente realizzati con semola di grano duro e acqua.
La loro dimensione è di circa 10/12 cm di lunghezza, e si presentano come una fettuccina attorcigliata su se stessa. La loro preparazione anticamente era manuale, la pasta veniva filata ed attorcigliata attorno ad una bacchetta detta “virgula”, cioè piccola verga, ottenuta dal fusto (culmo) della disa, una pianta selvatica, detta “gutamara”.
In genere i fileja sono accompagnati da sughi succulenti.
Sono anche denominati, a seconda della zona, Maccarruna i casa, Strangugghi, Maccheroni calabresi
Durante la stagione estiva nella provincia si svolgono diversi eventi e sagre per celebrare i Fileja.
Disponibili anche Fileja alla Cipolla pasta secca 500 g e Fileja Tricolore pasta secca 500 g
Ingredienti: Semola di grano duro ed acqua.
Busiata 500 g
Pasta artigianale trafilata al bronzo a lenta essiccazione.
Il termine deriva dal tipo di ramo che in antichità veniva utilizzato per attorcigliare la pasta, si trattava appunto di un ramo di buso.
Ingredienti: Semola di grano duro ed acqua.
Vortici 500 g
Pasta artigianale trafilata al bonzo a lenta essiccazione.
Ingredienti: Semola di grano duro ed acqua.
Strozzapreti 500 g
L’etimologia del termine “strozzapreti” è sconosciuta, tuttavia la leggenda vuole che le donne del paese preparassero per i preti la pasta fatta in casa e che i mariti, evidentemente di estrazione anticlericale, augurassero al malcapitato di strozzarsi.
La sua particolarità è quella di essere stesa con il ferro o con stecca sottile di una pianta chiamata gutimo in dialetto calabrese.
Si consiglia di gustarla con sughi ricchi e saporiti.
Ingredienti: Semola di grano duro ed acqua.